Sono appena stati annunciati i risultati delle studio “The Big Data Cure”, il report commissionato da EMC a MeriTalk, un’associazione americana pubblico-privata focalizzata sul miglioramento dei risultati dell’e-government, per analizzare l’impatto che i Big Data avranno nel settore della Sanità.
Il report evidenzia in particolare come le tecnologie emergenti, incluso l’mHealth, ovvero l’utilizzo dei device mobile e wireless per migliorare, i servizi e la ricerca sanitaria – e il Machine-to-Machine (M2M) – le tecnologie utilizzate per raccogliere, monitorare e memorizzare i dati sanitari, senza l’intervento umano – alimenteranno questo cambiamento.
Il 63% dei dirigenti sanitari intervistati afferma che i Big Data aiuteranno a monitorare e gestire più efficacemente la salute della popolazione, mentre il 60% ritiene che i Big Data aumenteranno la capacità di fornire cure preventive.
Più della metà degli intervistati, il 59%, dichiara che il raggiungimento dei propri obiettivi nei prossimi cinque anni dipenderà dal fatto di saper massimizzare con successo i Big Data. Lo studio sottolinea inoltre che le agenzie federali intervistate guardano con molto interesse il mondo dei Big Data ma non tutte le agenzie però si trovano nella stessa condizione: meno di una su cinque dichiara, infatti, di essere pronta a lavorare con le tecnologie abilitanti per i Big Data; pochi hanno investito in sistemi IT/soluzioni per ottimizzare il data processing (34%), preparato il personale IT a gestire e analizzare i Big Data (29%) o a sensibilizzato il management rispetto alle tematiche Big Data (29%).
Per maggiori informazioni sui risultati emersi cliccare qui oppure visitare il sito www.italy.emc.com
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