Adozione dell’AI nelle aziende: cosa dicono le ultime ricerche

L’adozione dell’intelligenza artificiale (AI) nelle aziende si sta rivelando un processo complesso e ricco di sfide. Nonostante le promesse di trasformazione digitale e automazione, diverse ricerche evidenziano un divario significativo tra ambizione ed esecuzione. Aziende come Qlik, WalkMe, Cisco, Workday e Microsoft hanno analizzato le difficoltà e i progressi nell’integrazione dell’AI nei processi aziendali, offrendo una panoramica articolata su strategie, ostacoli e risultati.

Divario tra ambizione ed esecuzione

Secondo uno studio IDC sponsorizzato da Qlik, solo il 12% delle organizzazioni si sente pronto per i flussi di lavoro basati sull’Agentic AI, nonostante l’80% stia investendo in questa tecnologia. La principale barriera individuata è la scarsa preparazione infrastrutturale e la mancanza di governance dei dati. “La generative AI ha suscitato grande entusiasmo nelle aziende, ma i nostri risultati rivelano un importante divario tra la volontà e l’effettiva preparazione”, afferma Stewart Bond, Research VP for Data Integration and Intelligence di IDC.

L’adozione dell’AI è spesso rallentata da problemi di scalabilità e di integrazione delle analytics nei processi aziendali. Secondo James Fisher, Chief Strategy Officer di Qlik, “le aziende che non riescono a creare sistemi per fornire insight affidabili e utilizzabili rimarranno indietro molto presto”. Rapporto completo

L’importanza della preparazione dei dipendenti

Un ulteriore ostacolo all’adozione dell’AI è rappresentato dalla preparazione della forza lavoro. Il  2025 State of Digital Adoption Report: Special AI Edition di WalkMe evidenzia come solo il 28% dei dipendenti si senta adeguatamente formato per utilizzare l’AI in modo efficiente, nonostante il 79% dei manager sia fiducioso nella trasformazione digitale. Le inefficienze digitali hanno portato a perdite per 104 milioni di dollari nel 2024, dimostrando che investire in tecnologia senza un’adeguata strategia di adozione genera sprechi. “Il successo nell’era dell’AI non si otterrà solo con la tecnologia, ma con l’eccellenza di un’adozione sistemica”, afferma Dan Adika, CEO di WalkMe. Report completo

AI e sicurezza

Un altro aspetto cruciale nell’adozione dell’AI è la sicurezza. Cisco ha lanciato “AI Defense”, un sistema di protezione pensato per garantire un utilizzo sicuro dell’AI, affrontando rischi come dati contaminati, bias nei modelli e attacchi informatici. “Il fallimento dei modelli di AI può avere conseguenze disastrose”, afferma Cisco in un comunicato. La soluzione AI Defense si basa sulla “convalida continua dell’AI” e sulla “protezione su larga scala”, assicurando un monitoraggio costante degli agenti intelligenti e delle applicazioni AI.

AI  catalizzatore della rivoluzione delle competenze

Se da un lato l’AI richiede un’infrastruttura adeguata e un’attenzione alla sicurezza, dall’altro sta rivoluzionando il concetto stesso di competenze aziendali. Secondo lo studio Elevating Human Potential: The AI Skills Revolution di Workday, l’adozione dell’AI non porterà alla sostituzione del lavoro umano, ma piuttosto a un aumento del valore delle skill prettamente umane.

“Se pensiamo all’Intelligenza Artificiale per il bene comune, possiamo valorizzare ciò che ci rende unici come esseri umani, la nostra creatività, empatia e capacità di connessione”, afferma Jim Stratton, CTO di Workday.

Secondo lo studio, il 93% degli utenti attivi ritiene che l’AI permetta di concentrarsi su responsabilità di livello superiore, come la strategia e la risoluzione dei problemi. Tuttavia, è emerso un disallineamento tra manager e dipendenti: mentre l’82% dei lavoratori ritiene che la connessione umana diventerà più importante nell’era dell’AI, solo il 65% dei dirigenti condivide questa visione.

L’AI nelle aziende italiane: il ruolo strategico delle Risorse Umane

Infine, lo studio Nuovi modi di lavorare: ruoli e competenze nell’era dell’IA Generativa, condotto da Gi Group Holding in collaborazione con Microsoft Italia, sottolinea che l’79% delle aziende italiane si aspetta benefici dall’adozione dell’AI. In particolare, il 27% considera prioritario sviluppare una collaborazione virtuosa tra persone e AI. Il settore HR emerge come un attore chiave nel change management, con un focus su formazione e onboarding. “Le Risorse Umane sono chiamate a progettare un percorso strategico nel quale l’IA Generativa possa diventare un elemento di supporto nella costruzione di una cultura del benessere e dell’innovazione”, afferma Elisabetta Paddeu, Division Senior Manager ICT di Gi Group. Studio completo

Una direzione chiara

L’adozione dell’AI nelle aziende è un processo inevitabile e strategico, ma non privo di ostacoli. Se da un lato la tecnologia offre opportunità senza precedenti, dall’altro richiede un’infrastruttura adeguata, un’attenzione alla sicurezza e una strategia mirata per la formazione dei dipendenti. Le ricerche evidenziano una direzione chiara: il successo nell’era dell’AI non dipenderà solo dalla tecnologia, ma dalla capacità delle aziende di gestire il cambiamento, garantire una governance efficace e valorizzare il capitale umano. In questo scenario, chi saprà integrare efficacemente l’AI nei processi aziendali avrà un vantaggio competitivo significativo.

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