Il retail media si sta affermando come uno dei trend più rilevanti nel panorama pubblicitario europeo, con un impatto sempre maggiore anche in Italia. Tuttavia, il mercato italiano, pur registrando una crescita costante, mostra valori inferiori rispetto a Germania, Francia e Regno Unito. Secondo GroupM, il valore del retail media in Italia è stimato intorno ai 400 milioni di euro, con una crescita del 13,8% rispetto al 2023 e una quota del 6,4% sul totale degli investimenti pubblicitari.
Michael Cacciatore, Vice President South Europe di Pricer, analizza il potenziale di questo settore nel nostro Paese: “Il retail media continua a guadagnare terreno nel mercato pubblicitario europeo e, indubbiamente, rappresenta uno dei temi più discussi nel mondo del marketing”.
Un contesto sfidante ma promettente
Diversi fattori influenzano il ritmo di crescita del retail media in Italia, tra cui un’elevata frammentazione del mercato e una limitata maturità tecnologica. Inoltre, la reticenza alla condivisione di big data da parte delle aziende rappresenta un ulteriore ostacolo. Tuttavia, il settore della distribuzione sembra sempre più pronto a investire in nuove soluzioni per diversificare i ricavi e migliorare l’esperienza d’acquisto dei consumatori. A livello internazionale, giganti come Walmart e Albertsons negli Stati Uniti, e Carrefour in Europa, hanno già compreso le potenzialità di questo mercato, sviluppando piattaforme avanzate per offrire soluzioni di advertising mirato. Anche in Italia, realtà come Conad e Selex stanno esplorando strategie di retail media per ottimizzare la relazione con i clienti e massimizzare le opportunità di vendita.
Il ruolo della tecnologia nel retail media
L’adozione di tecnologie avanzate sta trasformando il retail media da semplice strumento promozionale a leva strategica per l’engagement dei consumatori. “Le etichette elettroniche intelligenti, ad esempio, rappresentano un punto di svolta per il retail media in negozio: non solo consentono aggiornamenti dinamici dei prezzi, ma creano anche un canale di comunicazione diretta tra brand e consumatori” sottolinea Cacciatore. Secondo uno studio di Pricer, il 57% dei clienti desidera avere più dettagli sui prodotti oltre al semplice prezzo, mentre il 49% apprezzerebbe una maggiore digitalizzazione degli scaffali. Queste esigenze evidenziano l’importanza di soluzioni innovative, come la segnaletica digitale e i carrelli intelligenti, per migliorare la customer experience e incentivare gli acquisti d’impulso.
Il futuro del retail media in Italia
Le prospettive per il retail media sono estremamente positive: secondo Boston Consulting, il mercato globale crescerà del 25% all’anno, raggiungendo i 100 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Inoltre, GroupM prevede che entro il 2028 le vendite pubblicitarie del retail media supereranno i ricavi televisivi. Per capitalizzare su queste opportunità, i retailer italiani dovranno investire in strategie omnicanale più efficaci e professionalizzare la gestione delle campagne pubblicitarie. La creazione di team dedicati e il supporto di agenzie specializzate saranno essenziali per strutturare un’offerta retail media competitiva.
“La professionalizzazione della pianificazione e dell’esecuzione sarà cruciale: i retailer devono essere in grado di gestire e misurare efficacemente le loro campagne, sfruttando al meglio le potenzialità offerte dal digital e dall’intelligenza artificiale” conclude Cacciatore.
Il retail media si candida quindi a diventare un asset strategico per il settore della distribuzione, trasformando il punto vendita in un vero e proprio canale di comunicazione e coinvolgimento per i consumatori.
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